Su ricorso di madre e figlia che avevano sottoscritto un prodotto finanziario giudicato poi troppo “conveniente” e dunque ridimensionato
È sul loro caso che il Tribunale civile di Asti ha dettato la sua prima sentenza su un contenzioso fra risparmiatori e Poste Italiane in merito ai convenientissimi buoni fruttiferi della serie “O” e della serie “P” degli Anni Ottanta che garantivano interessi molti alti.
Così alti che il Governo, all’epoca guidato dall’astigiano Gianni Goria, nel 1986 emise un decreto con il quale cassò del tutto la serie “O”, mentre per la serie “ P” dettò la stampigliatura, su fronte e retro, dell’aggiornamento dei rendimenti, molto meno convenienti di quelli originari. Poi diede il via libera alla successiva serie “Q” meno allettante per i risparmiatori.
Un decreto che, evidentemente, non raggiunse, per anni, gli uffici postali più isolati della nostra penisola, tanto che per molto tempo i buoni della serie “P” continuarono ad essere proposti dagli impiegati e ad essere sottoscritti dai risparmiatori senza la timbratura prevista dal decreto o con la timbratura solo su un lato dei buoni.
Fu proprio su dei buoni non “corretti” dal timbro che madre e figlia di Santa Vittoria d’Alba investirono i 5 milioni di lire in questo prodotto finanziario nell’agosto del 1988, due anni dopo il decreto ministeriale.
Al momento di riscuoterli, nel 2018, a trent’anni dalla sottoscrizione, si sono accorte che Poste Italiane aveva corrisposto gli interessi promessi e riportati nella tabella dal primo al ventesimo anno, ma non negli ultimi dieci anni.
In un primo momento, dunque, hanno riscosso 27.730 euro, ma a quel conto mancavano dieci anni.
Le due donne si sono affidate agli avvocati Alberto Rizzo e Fabio Scarmozzino e hanno fatto un primo ricorso all’Arbitro Bancario e Finanziario di Torino che ha dato loro ragione disponendo che Poste Italiane avrebbe dovuto corrispondere gli stessi interessi per tutti i 30 anni di investimento, non solo per i primi 20. Ma Poste Italiane non ha pagato e così è stato il giudice civile di Asti, il dottor Marco Bottallo ad essere chiamato a sentenziare.
La Nuova Provincia del 14 Marzo 2021
IdeaWebTV dell’11 Marzo 2021
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