La vicenda
Le Poste Italiane hanno riconosciuto il diritto di una risparmiatrice di Alba a riscuotere somme aggiuntive, pari a circa 35.000 euro, rispetto agli importi inizialmente percepiti dalla medesima.
Alla risparmiatrice, titolare di un buono da 5.000.000 lire, emesso nel 1991, non erano stati pagati integralmente gli interessi riportati nel retro del titolo.
E questo a causa di una modifica dei rendimenti risalente al 1986, precedente alla loro sottoscrizione, e di un timbro che Poste aveva messo sopra la tabella, la quale riportava un generico avviso di modifica dei rendimenti dei buoni.
L’adempimento spontaneo di Poste
La decisione delle Poste Italiane, dopo il contenzioso avviato dall’Avvocato braidese Alberto Rizzo – Legale specializzato in diritto bancario e postale (https://avvocatoalbertorizzo.it/portfolio/i-buoni-delle-serie-o-p-q-p/) – ha sancito sostanzialmente la prevalenza di quanto riportato sul buono, rispetto alle modifiche apportate con decreto ministeriale prima della sottoscrizione dello stesso.
Poste ha implicitamente riconosciuto la mancata comunicazione dei nuovi rendimenti e l’insufficienza del timbro apposto che riportava solo un avviso legato alla possibile e futura modifica dei rendimenti e dell’applicazione della ritenuta fiscale.
Le conseguenze
Così la risparmiatrice è riuscita a farsi riconoscere oltre 35.000,00 euro in più rispetto a quanto inizialmente corrisposto da Poste.
Si tratta di un’importante precedente per le migliaia di titolari di buoni postali che in questi anni, passati i trent’anni dalla sottoscrizione, ottengono importi inferiori rispetto ai rendimenti scritti sul buono.
È importante che i possessori di buoni emessi dopo il giugno del 1986 si attivino per far controllare questi titoli, per capire se esiste il diritto a ottenere un importo maggiore rispetto a quanto determinato da Poste, e questo anche se il buono sia già stato incassato.
Gazzetta d’Alba (web) del 16.03.23
Gazzetta d’Alba (stampa) del 16.03.23
Per questi, e per altri approfondimenti, puoi iscriverti al canale Youtube dell’avvocato braidese Alberto Rizzo, specializzato in Diritto Bancario e Postale, nonché direttore generale dell’Accademia di Educazione Finanziaria, ente presieduto dal professor Beppe Ghisolfi, banchiere e scrittore internazionale: VISITA IL CANALE YOUTUBE