di Alberto Rizzo
Prof. Cuniberti, perché la scelta di creare una SIM?
L’idea nasce dal lavoro di tutti i giorni e da una continua richiesta delle famiglie di essere affiancate nella gestione del patrimonio, accompagnandole in una comprensione più profonda del contesto economico. La SIM, in qualità di società autorizzata Consob e Banca d’Italia, permette di gestire attivamente il patrimonio mobiliare, oltre a garantire un elevato livello di trasparenza sull’operatività e sui profili commissionali. Inoltre, ho optato per un modello di governance monistico, ed un Consiglio d’Amministrazione di grande esperienza, che possa assicurare solidità e competenza nelle scelte strategiche, presieduto dal Professor Beppe Ghisolfi, autentico pionere dell’educazione finanziaria nel nostro Paese ed a livello internazionale.
Ci racconta, in breve, la sua esperienza?
Mentre studiavo al terzo anno della Facoltà di Economia di Torino, inviai un curriculum ad una primaria banca torinese che cercava un trader istituzionale. Lo inviai per gioco, ma si trasformò in breve tempo in un’assunzione. Dopo pochi mesi fui assegnato al desk istituzionali sui mercati giapponesi, un’esperienza straordinaria, ma fisicamente provante: lavorare di notte, dormire la mattina e studiare il pomeriggio. Da quegli enormi flussi è nata la mia passione per i mercati finanziari, prima come trader istituzionale, poi come analista e infine come consulente indipendente. Un percorso complicato, ma illuminate che mi ha permesso di scoprire varie situazioni operative, diverse crisi di mercato e di trovare quelle soluzioni operative che si sono poi concretizzate nella nascita della SIM.
Come vede il mercato dei multi-family office?
Nonostante i numeri sostengano che gli italiani siano agli ultimi posti nelle classifiche legate alla cultura finanziaria, ritengo che sia in atto un processo di cambiamento che coinvolge famiglie, professionisti e istituzioni. Essendo una delle nazioni più ricche d’Europa, ma anche quella con il minor stipendio medio fra i giovani, c’è la forte necessità di proteggere i patrimoni che le generazioni passate e presenti hanno accumulato. Il Family Office incarna questo ruolo, sposando la missione di rendere le nuove generazioni capaci di comprendere quali siano le necessità, gli obiettivi e la strada da percorrere per soddisfarli.
Quali sono le vostre aree di intervento?
Oltre all’attività di Family Office di cui accennavo in precedenza, ci sono tre aree su cui concentriamo la nostra attività. La prima, è l’ufficio studi che vuole fornire supporto alle scelte d’investimento, sia ad istituzionali che ad imprese e privati, attraverso l’analisi dei dati e delle serie storiche, integrate tramite l’analisi quantitativa e algoritmica attraverso l’uso di linguaggi come Python. La seconda, riguarda la mia personale vocazione verso la formazione delle nuove generazioni, che sono alla base del mantenimento e della crescita della ricchezza degli italiani. La terza, riguarda il supporto operativo a studi professionali, permettendo loro di integrare nella propria offerta consulenziale l’area finanziaria e di gestione del patrimonio. Tra questi, i commercialisti che dal 1° dicembre 2018 sono autorizzati ad iscriversi all’albo dei consulenti autonomi e che possono sviluppare il loro business verso un vero e proprio servizio di consulenza finanziaria.
Quindi il commercialista può fungere da consulente finanziario? Qual è il cambiamento in atto?
La digitalizzazione sta segnando un profondo cambiamento nel ruolo dello studio commercialista, ormai un consolidato punto di riferimento consulenziale, più che meramente contabile, per i propri clienti, sia per gli aspetti legati all’impresa che, spesso, per tematiche di carattere famigliare. Da sempre, il commercialista è la figura di fiducia a cui chiedere un consiglio indipendente, spesso anche al di fuori delle sue dirette aree di competenza. Tuttavia, l’evoluzione di questa professione porta con sé la necessità di dover soddisfare esigenze complesse in svariati ambiti. Proprio per questo, Cuniberti & Partners si propone come partner a supporto degli studi che vogliono ampliare la loro area di intervento nella materia finanziaria.
L’ aspetto che la tecnologia non riuscirà mai soppiantare è il rapporto di fiducia che si instaura fra le persone e che permette alla famiglia ed all’imprenditore di vivere nella giusta serenità finanziaria, senza farsi prendere dall’ansia nei momenti di crisi e controllando l’euforia nei momenti positivi. Quella che io definisco “intelligenza patrimoniale” è un mix fra maggiore consapevolezza, confronto nelle scelte operative e d’investimento e l’uso della tecnologia a supporto di queste scelte.
Ha parlato di ufficio studi per istituzionali, per quali esigenze potrebbero trovare un partner nella sua società? La SIM può offrire servizi di varia natura ai clienti istituzionali, partendo dalla creazione di report ad-hoc su tematiche economiche e finanziarie, fino a servizi di delega di gestione vera e propria per strumenti del risparmio gestito emessi dall’intermediario, passando per servizi di formazione su specifiche tematiche commerciali o tecniche. La nostra offerta per clienti istituzionali è fortemente personalizzata attorno alle esigenze del singolo, essendo, questi ultimi, clienti con caratteristiche peculiari ed esigenze potenzialmente uniche.
Concludiamo con il tema banche, quanto sono disponibili a seguire il cambiamento che lei descrive?
In linea generale, abbiamo percepito ampia disponibilità del mondo bancario ad approcciare attivamente i cambiamenti in atto. La medesima disponibilità deve essere trasmessa a tutti i livelli dell’organizzazione, soprattutto al “front” bancario che gestisce la relazione con il cliente, sia esso il consulente abilitato all’offerta fuori sede o il direttore della filiale, che potrebbe vedere la figura del Family Office come una minaccia, quando in realtà si tratta di un’opportunità per allargare la sfera di interesse sul patrimonio dei propri clienti, ottimizzare l’efficienza del patrimonio, fidelizzandoli maggiormente e rendendoli meno aggredibili dalla concorrenza.
BancaFinanza 01.2023
Per questi, e per altri approfondimenti, puoi iscriverti al canale Youtube dell’avvocato braidese Alberto Rizzo, specializzato in Diritto Bancario e Postale, nonché direttore generale dell’Accademia di Educazione Finanziaria, ente presieduto dal professor Beppe Ghisolfi, banchiere e scrittore internazionale: VISITA IL CANALE YOUTUBE