Vittoria di due risparmiatrici cointestatarie di un buono fruttifero postale serie AA3 ritenuto prescritto: ricevono quanto dovuto, compresi gli interessi, grazie all’Avvocato Alberto Rizzo
Buono postale fruttifero serie AA3. Importante provvedimento del Collegio di Torino dell’Arbitro Bancario Finanziario che ha sancito il diritto di due risparmiatrici, cointestatarie ed eredi di un buono postale fruttifero, assistite dall’Avvocato Alberto Rizzo, a riscuotere quanto dovuto, compresi gli interessi, nonostante l’opposizione di Poste Italiane, la quale considerava prescritto lo stesso: si tratta di un buono, sottoscritto in data 12.03.2002, della serie AA3.
Le risparmiatrici, recatesi in Posta nel mese di aprile del 2019 per incassare il buono, su cui non era indicata né la serie né la data di scadenza dello stesso, si erano viste respingere le loro richieste dagli impiegati dell’ufficio postale, che consideravano caduto in prescrizione il buono in data 13.03.2019, ovvero trascorsi dieci anni dalla scadenza del settimo anno del buono.
La decisione del Collegio di Torino dell’Arbitro Bancario ha affermato che il termine di scadenza del titolo normativamente previsto deve decorrere dalla conclusione del settimo anno solare (quindi al 31 dicembre del settimo anno) e non al compimento del settimo anno dal giorno di emissione
Con questo provvedimento Poste Italiane, è stata condannata a rimborsare alle risparmiatrici, assistite dall’Avvocato Alberto Rizzo – specializzato nella materia del diritto bancario e postale – l’importo sottoscritto, insieme agli interessi previsti sul medesimo buono. In tal modo le risparmiatrici sono riuscite a farsi riconoscere oltre 6.500,00 euro, rispetto al rifiuto a corrispondere qualsiasi somma da parte di Poste.
Si tratta di un’importante decisione per le migliaia di titolari di buoni postali delle serie AA1, AA2 e AA3 che, in questi anni, si recano presso gli uffici postali e che, ignari dei propri diritti, si vedono respingere la richiesta di incassare i propri buoni eccependo una prescrizione non ancora intervenuta.
A tal fine è opportuno che ogni titolare in possesso di un buono delle predette serie faccia esaminare lo stesso per capire se ha ancora diritto a farsi corrispondere quanto effettivamente dovuto.
Ne da notizia Alessandra Di Bartolomeo su InvestireOggi, quotidiano economico e finanziario.
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