Il Giudice Andrea Martinetto, con una recentissima ordinanza, ha riconosciuto il diritto di una risparmiatrice a riscuotere gli importi riportati nella tabella posta nel retro dei buoni postali serie “Q/P”, pari ad oltre 29.000 euro.
Buoni postali e ABF: cosa fare se Poste non paga?
È giunta la seconda pronuncia giudiziale a favore delle decine di migliaia di risparmiatori che non sanno cosa fare con i loro buoni, dopo la decisione favorevole dell’Arbitro Bancario, nel caso in cui Poste Italiane si rifiuti di adempiere la decisione e, quindi, di pagare.
Ecco la soluzione
Si tratta della seconda ordinanza del Tribunale di Asti e i buoni postali, che interessa le Province di Asti e di Cuneo, dopo quella emessa dal Dottor Marco Bottallo, lo scorso mese di gennaio.
Ora il Dottor Andrea Martinetto, ha riconosciuto il diritto di una risparmiatrice di Barbaresco, in provincia di Cuneo, a riscuotere gli importi riportati nella tabella collocata sul retro dei buoni di cui era titolare, per una differenza di oltre 29.000 euro, rispetto all’importo già pagato da Poste, pari ad oltre 46.000 euro.
La risparmiatrice, intestataria di sei buoni postali serie “Q/P”, emessi tra il 6 Ottobre del 1986 ed il 10 Agosto del 1987, si era già vista riconoscere le proprie ragioni da una pronuncia favorevole dell’Arbitro Bancario Finanziario di Torino, risalente al maggio dello scorso anno.
Dopo i termini di fase, Poste aveva dichiarato che non intendeva adempiere alla decisione arbitrale e, così, l’Avvocato Alberto Rizzo – Legale specializzato nella materia del diritto bancario e postale – ha consigliato di portare l’intera vicenda all’attenzione del Magistrato astigiano, competente per territorio.
Tribunale di Asti e i buoni postali serie Q/P: la decisione favorevole
La procedura semplificata seguita – regolata dagli articoli 702-bis e seguenti del codice di procedura civile – si è svolta nel giro di alcuni mesi e, pochi giorni fa, è arrivata l’attesa decisione, dopo lo svolgimento di due sole udienze.
Il Dott. Andrea Martinetto, nella propria ordinanza, ha sancito la prevalenza di quanto riportato sui buoni fruttiferi rispetto alle modifiche apportate con decreto ministeriale in epoca antecedente alla firma del medesimo, e senza che a nulla valesse, a tal fine, il timbro apposto da Poste.
Quest’ultimo, infatti, prevedeva gli interessi dovuti esclusivamente per i primi venti anni di validità dei titoli, non prevedendo nulla per gli interessi da corrispondersi in favore della titolare per gli ultimi dieci anni.
La condanne di Poste Italiane
Con questa seconda ordinanza Poste Italiane è stata condannata a rimborsare alla risparmiatrice, assistita dall’Avvocato braidese Alberto Rizzo e dal Collega torinese Fabio Scarmozzino, gli interessi previsti sui buoni per gli ultimi dieci anni di validità dei titoli, e non quelli inizialmente riconosciuti da Poste.
Il Tribunale di Asti e i buoni postali, pertanto, hanno premiato la risparmiatrice, che è riuscita a farsi riconoscere oltre 29.000 euro in più rispetto a quanto inizialmente corrisposto da Poste, oltre gli interessi maturati dalla data delle domanda ed un concorso nelle spese legali.
Le conseguenze per i risparmiatori
Si tratta della seconda importante decisione per le decine di migliaia di titolari dei buoni postali che in questi anni, decorsi i trent’anni dalla sottoscrizione, si recano presso gli uffici postali e che ignari dei loro diritti, si vedono riconoscere importi inferiori rispetto ai rendimenti previsti negli stessi.
“È fondamentale che ogni persona in possesso di un buono postale emesso dopo il giugno del 1986 lo faccia esaminare, per capire se ha diritto a ricevere un importo maggiore rispetto a quanto determinato da Poste. E questo anche se il buono è già stato incassato, purché non siano decorsi più di dieci anni da tale momento. Inoltre, l’ordinanza è particolarmente significativa per tutti i titolari dei buoni che, percorsa con successo la via dell’A.B.F., si sono trovati di fronti al dichiarato inadempimento delle Poste, contrarie a pagare le somme stabilite dall’Arbitro. È un precedente che, molto probabilmente, convincerà tantissimi risparmiatori a procedere per la tutela dei loro diritti, in tutte le sedi giudiziarie competenti”, dichiara l’Avvocato Alberto Rizzo.
Ordinanza Tribunale di Asti 10 maggio 2021
InvestireOggi del 17 maggio 2021
lavocedialba.it del 19 maggio 2021
targatocn.it del 19 maggio 2021
lavocediasti.it del 19 maggio 2021
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