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Attività professionaleBuoni fruttiferi postali – serie Q/P: il Tribunale di Asti accoglie il ricorso di due risparmiatrici

2 Marzo 2021
Arriva la risposta per le decine di migliaia di risparmiatori che non sanno cosa fare con i loro Buoni: hanno ottenuto la decisione favorevole dell’Arbitro Bancario, ma Poste Italiane si rifiuta di pagare. Ecco la soluzione.

 

Si tratta della prima ordinanza che interessa le Province di Asti e di Cuneo: il Giudice del Tribunale astigiano, Dottor Marco Bottallo, ha riconosciuto il diritto di due risparmiatrici di Cinzano, in provincia di Cuneo, a riscuotere gli importi riportati nella tabella collocata sul retro del buono di cui erano titolari, per una differenza di oltre 20.800 euro, rispetto all’importo già pagato da Poste, pari a 27.730 euro.Le risparmiatrici, intestatarie di un buono della serie “Q/P” emesso nell’agosto del 1988, si erano già viste riconoscere le loro ragioni da una pronuncia favorevole dell’Arbitro Bancario Finanziario di Torino, risalente al giugno dello scorso anno.

Dopo i termini di fase, Poste aveva dichiarato che non intendeva adempiere alla decisione arbitrale e, così, l’Avvocato Alberto Rizzo – Legale specializzato nella materia del diritto bancario e postale – ha loro suggerito di portare l’intera vicenda all’attenzione del Magistrato astigiano, competente per territorio.

La procedura semplificata seguita – regolata dagli articoli 702-bis e seguenti del codice di procedura civile – si è svolta nel giro di alcuni mesi e, pochi giorni fa, è arrivata l’attesa decisione, dopo una sola udienza di discussione orale della causa.

Il Dott. Marco Bottallo, nella propria ordinanza, ha sancito la prevalenza di quanto riportato sul buono fruttifero rispetto alle modifiche apportate con decreto ministeriale in epoca antecedente alla firma del medesimo, e senza che a nulla valesse, a tal fine, il timbro apposto da Poste.

Quest’ultimo, infatti, prevedeva gli interessi dovuti esclusivamente per i primi venti anni di validità del titolo, non prevedendo nulla per gli interessi da corrispondersi in favore delle titolari per gli ultimi dieci anni.

Con questa prima ordinanza Poste Italiane è stata condannata a rimborsare alle risparmiatrici, assistite dall’Avvocato braidese Alberto Rizzo e dal Collega torinese Fabio Scarmozzino, gli interessi previsti sul buono per gli ultimi dieci anni di validità del titolo, e non quelli inizialmente riconosciuti da Poste.

In tal modo le risparmiatrici sono riuscite a farsi riconoscere oltre 20.800, euro in più rispetto a quanto inizialmente corrisposto da Poste.

Si tratta della prima importante decisione per le decine di migliaia di titolari dei buoni postali che in questi anni, decorsi i trent’anni dalla sottoscrizione, si recano presso gli uffici postali e che ignari dei loro diritti, si vedono riconoscere importi inferiori rispetto ai rendimenti previsti negli stessi.

È fondamentale che ogni persona in possesso di un buono postale emesso dopo il giugno del 1986 lo faccia esaminare, per capire se ha diritto a ricevere un importo maggiore rispetto a quanto determinato da Poste.

E questo anche se il buono è già stato incassato, purché non siano decorsi più di dieci anni da tale momento.

Inoltre, l’ordinanza è particolarmente significativa per tutti i titolari dei buoni che, percorsa con successo la via dell’A.B.F., si sono trovati di fronti al dichiarato inadempimento delle Poste, contrarie a pagare le somme stabilite dall’Arbitro.

Èun precedente che, molto probabilmente, convincerà tantissimi risparmiatori a procedere per la tutela dei loro diritti, in tutte le sedi giudiziarie competenti”, dichiara l’Avvocato Alberto Rizzo.

 

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Per questi, e per altri approfondimenti, puoi iscriverti al canale Youtube dell’avvocato braidese Alberto Rizzo, specializzato in Diritto Bancario e Postale, nonché direttore generale dell’Accademia di Educazione Finanziaria, ente presieduto dal professor Beppe Ghisolfi, banchiere e scrittore internazionale: VISITA IL CANALE YOUTUBE

 

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