La Politica deve farsi promotrice sul territorio di ogni utile iniziativa, firmando alleanze con le imprese del settore agro-industriale ed agro-alimentare
European Green Deal
Nel dicembre 2019, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha presentato l’European Green Deal, strumento che intende rendere l’Europa il primo continente ad impatto climatico zero entro il 2050.
La pandemia, e la conseguente crisi economica, hanno spinto l’UE a formulare una risposta coordinata a livello sia congiunturale – con la sospensione del Patto di Stabilità e l’adozione di ingenti pacchetti di sostegno all’economia adottati dai singoli Stati membri – sia strutturale – in particolare con il lancio a luglio 2020 del programma Next Generation EU (NGEU) -.
Next Generation EU
Il progetto NGEU promuove la ripresa dell’economia europea all’insegna, tra gli altri capisaldi condivisi a livello europeo, della transizione ecologica (così come declinata dall’Agenda 2030 dell’ONU), affermando la centralità della green energy, posta alla base del nuovo modello di sviluppo italiano e comunitario.
La matrice di diritto europeo (Direttiva UE 2018/2001) dispone che gli Stati membri provvedano collettivamente a far sì che, nel 2030, la quota di energia da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di energia dell’Unione Europea sia almeno pari al 32%, e la quota di energia da fonti rinnovabili nei trasporti sia almeno pari al 14% del consumo finale in tale settore.
Piani nazionali integrati per l’energia
In base a tale Direttiva, gli Stati membri devono fissare i contributi nazionali per conseguire collettivamente l’obiettivo vincolante UE 2030, nell’ambito dei loro Piani nazionali integrati per l’energia ed il clima-PNIEC.
Il PNIEC italiano si prefigge – a conclusione del periodo programmatorio 2021-2030 – di raggiungere una percentuale di energia da FER nei Consumi Finali Lordi di energia pari al 30%, ed una quota di energia da FER nei Consumi Finali Lordi di energia nei trasporti del 22%.
Conflitto russo-ucraino
In tale contesto di avviata transizione, il conflitto russo-ucraino ha esposto il sistema italiano ad un evidente rischio di crisi energetica (oltre che di materiali), portando in risalto le proprie debolezze ed arretratezze, nonché ponendo le imprese italiane – nelle prime fasi della loro ripresa post-pandemica – di fronte all’impatto del caro-energia, con conseguente rallentamento del comparto produttivo dell’industria.
Tali circostanze evidenziano la necessità di procedere ad una forte accelerazione nel processo di transizione energetica, con l’auspicio di ricercare valide alternative di approvvigionamento, più sostenibili: sia da un punto di vista ambientale che economico.
Il DL 8 novembre 2021, n. 199
Al fine di promuovere l’uso di energia da fonti rinnovabili, accanto ai fondi che verranno immessi dal PNRR ed allocati, in particolare, nella Missione 2 “Rivoluzione Verde e Transizione ecologica”, il Legislatore italiano ha emanato il decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, entrato in vigore lo scorso 15 dicembre, in attuazione della Direttiva UE 2018/2001, il quale individua sistemi di finanziamento e di incentivazione cumulabili con gli altri regimi di sostegno.
Tra i meccanismi di incentivazione degli impianti a fonti rinnovabili, risulta di particolare interesse l’inserimento di essi in configurazione di comunità energetiche, sia totalmente private, sia con partecipazione di Enti pubblici.
Le Comunità energetiche
La Comunità energetica (CER), costituisce un approccio alternativo alla produzione ed al consumo di energia da fonte rinnovabile, promuovendo l’obiettivo di autoprodurre e fornire energia a basso impatto ambientale ed a prezzi di tutto interesse per i propri membri (ciò anche in contrasto al fenomeno della c.d. “povertà energetica”), consentendo, contestualmente, al produttore di immettere energia da fonte rinnovabile nel sistema, usufruendo dei relativi incentivi.
La CER è un’aggregazione di utenti finali di energia elettrica (utenti domestici, PMI anche agricole, Enti territoriali ed autorità locali, Enti di ricerca e formazione, Enti religiosi, Enti del terzo settore e di protezione ambientale) che ha lo scopo di generare benefici economici, ambientali e sociali ai membri ed al territorio in cui essi si collocano.
Le prospettive future
La spinta congiunta di tali meccanismi incentivanti, secondo le stesse stime del PNRR, potrebbe portare le CER – ed i sistemi di autoconsumo collettivo – a prestare un contributo nel periodo 2022-2026 di circa 2 GW di nuova capacità di generazione rinnovabile, costituendo una componente rilevante per il raggiungimento del traguardo del 30% del totale dei consumi di energia finale da FER (fonti energie rinnovabili) al 2030.
La disciplina di riferimento, alla quale seguiranno ulteriori disposizioni di natura regolamentare attese nel breve e medio periodo, richiede un salto culturale da parte di tutti.
In tale contesto, in costante divenire, la Politica deve farsi promotrice sul territorio di ogni utile iniziativa, firmando un’importante alleanza con le imprese del settore agro-industriale ed agro-alimentare.
Le Comunità energetiche, pertanto, possono diventare una concreta opportunità di sviluppo e di crescita per il nostro Piemonte e per la nostra amata Italia, promuovendo anche un nuovo modo di intendere la sinergia tra agricoltura ed energia rinnovabile, quale strumento di analisi degli impatti ambientali e sociali, dell’accesso all’energia e dei benefici economici nel settore agro-alimentare.
Per questi, e per altri approfondimenti, puoi iscriverti al canale Youtube dell’avvocato braidese Alberto Rizzo, specializzato in Diritto Bancario e Postale, nonché direttore generale dell’Accademia di Educazione Finanziaria, ente presieduto dal professor Beppe Ghisolfi, banchiere e scrittore internazionale: VISITA IL CANALE YOUTUBE