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Cultura CivicaLockdown: il giudice che smonta il castello di Conte

13 Agosto 2020

Lo scorso 15 luglio, ma la notizia è giunta solo in questi giorni, c’è stata un’importante sentenza, con la quale si sono affermati con nettezza i confini dell’azione di governo nella gestione della pandemia. Cosa ci può dire Avvocato Alberto Rizzo?

“Si tratta della prima pronuncia in Italia sul lockdown, inteso come reclusione obbligatoria degli italiani: il Giudice di Pace di Frosinone lo ha giudicato un vero e proprio abuso, bollando come una prepotenza le sanzioni e dichiarando che lo stesso stato di emergenza è stato approvato ben oltre i limiti fissati dalla Costituzione. Il dottor Emilio Manganiello, con tale decisione – per ora riguardante un solo ricorso, presentato contro una sanzione amministrativa legata ai tristemente famosi DPCM di Conte – ha lanciato un segnale chiarissimo al legislatore: se il premier dovesse avere ancora intenzione di lasciarci di nuovo dentro le mura di casa, ci sarebbero argomenti consistenti per rovesciare ogni prepotenza istituzionale”.

Si tratta di una sentenza che potrebbe fare scuola? Quali sono stati i fatti oggetto di giudizio?

“Il ricorrente aveva violato l’obbligo di restare in casa, vigente nell’aprile di quest’anno. Ha presentato un ricorso, giudicato fondato, e non dovrà pagare la sanzione. A meno che la Prefettura – contumace all’udienza – non faccia ricorso per conto del Governo, la sentenza potrebbe davvero fare scuola. Il Giudice non ha sollevato la questione di legittimità costituzionale, perché né la delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio sullo stato di emergenza, né la raffica dei DPCM varati in solitaria da Conte, sono leggi. Sono semplicemente atti amministrativi ed il giudice può disapplicarli, in forza di una normativa che risale al 1865. Infatti, in nessuna parte della Costituzione esiste lo stato di emergenza come potere conferito al Governo per motivi sanitari. Ci si può ricorrere solo per calamità naturali, oppure per motivi legati all’inquinamento. Né tantomeno può farlo da solo il Presidente del Consiglio dei ministri. La decisione del Giudice riguarda anche un fondamento della Costituzione, previsto all’articolo 13 della Carta, secondo cui: «La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria»”.

Avvocato Alberto Rizzo

Ne discende, pertanto, che il Governo ha abusato dei suoi poteri? Cosa ne pensa Avvocato Alberto Rizzo, Lei che aveva pubblicato a maggio di quest’anno lo studio su “Il deficit democratico”, uscito su BancaFinanza?

“Quando il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza, ha fatto riferimento a norme che non lo prevedono per motivi di ordine sanitario. Che non potevano autorizzarlo proprio perché la Costituzione è chiara in proposito. Così come nessuna legge potrà mai dare al premier il potere di non far uscire di casa i cittadini. La libertà di circolazione – scrive il Giudice – «non può essere confusa con la libertà personale: i limiti della libertà di circolazione attengono a luoghi specifici il cui accesso può essere precluso, perché, ad esempio, pericolosi; quando invece il divieto di spostamento non riguarda i luoghi, ma le persone, allora la limitazione si configura come limitazione della libertà personale». E spiega ancora meglio questi principi nella parte conclusiva della sentenza: «Nell’ordinamento giuridico italiano, l’ordine di rimanere nella propria abitazione non può essere imposto dal legislatore, ma solo dall’autorità giudiziaria, con atto motivato». Altrimenti, ci si muove nel solco delle misure adottate «in Stati non democratici, come la Cina». Che hanno «un ordinamento costituzionale autoritario giuridicamente incompatibile con il nostro ordinamento costituzionale, fondato su garanzie individuali inviolabili, ignote agli ordinamenti autoritari, e agli esperti sanitari di quei paesi e del nostro, in quanto non competenti in diritto costituzionale»”.

Di queste tematiche l’Avvocato Alberto Rizzo, nella sua veste di Direttore Generale dell’Accademia di Educazione Finanziaria, si occuperà durante il TG4 di giovedì 13 agosto, a partire dalle ore 19.30, sul Canale 15 di Telecupole.

 

Per questi, e per altri approfondimenti, puoi iscriverti al canale Youtube dell’avvocato braidese Alberto Rizzo, specializzato in Diritto Bancario e Postale, nonché direttore generale dell’Accademia di Educazione Finanziaria, ente presieduto dal professor Beppe Ghisolfi, banchiere e scrittore internazionale: VISITA IL CANALE YOUTUBE

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